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MARMO STORIES

6 cose da sapere sul marmo

Utilizzato fin dall’antichità per innumerevoli impieghi, dagli edifici, agli arredi fino alle opere d’arte, il marmo è un materiale amato e conosciuto da tutti per l’impareggiabile eleganza e resistenza al passare del tempo. Forse proprio a causa del suo essere da sempre nella storia dell’architetturaci sono alcuni suoi aspetti che diamo per scontati. Te li raccontiamo noi.
 

Lucentezza assoluta, di nome e di fatto

Anche il suo stesso nome ha origini che vengono da lontano, precisamente dall’antica Grecia: la parola deriva dal verbo “marmar”, che significa “brillare”.
Oltre alla sua superficie luminosa c’è però molto altro: per questo abbiamo deciso di andare più a fondo, alla ricerca di quelle particolarità sconosciute ai tanti che lo rendono un materiale così affascinante.
 

Un gioiello frutto della natura 

Parlando del marmo non possiamo che partire dalle sue origini: come diventa il materiale che tutti conosciamo così bene?
Trattasi di una pietra metamorficache nasce come materiale calcareo o dolomite nelle profondità della Terra, dove resta per centinaia di anni. In questo primo periodo della sua vita viene sottoposto ad alta temperatura e pressione, che col tempo lo compattano e trasformano fino al raggiungimento del risultato finale: grandi blocchi di marmo, densi e colorati. 

È sempre durante il periodo di metamorfosi che si creano le sue caratteristiche venatureSi tratta infatti di minerali frammentati in piccoli pezzi, che, in quantità più o meno abbondanti, vanno a riempire le crepe e le fessure del calcare originario. Sempre a causa della pressione, il tutto piano piano cristallizza, dando vita alle vene riflettenti e scintillanti che tutti conosciamo. 
È per questo che non esistono due lastre di marmo con esattamente lo stesso motivo. 

 

Infinite possibilità di colore 

Bianco, beige e grigio sono sicuramente i colori più utilizzati, ma non sono certamente gli unici disponibili. Ne esistono infatti decine di tonalità e varietà differentiche spaziano dal nero, al giallo, fino al rosso o al viola.
Il colore dipende principalmente dalla regione d’estrazioneOgni tipologia marmorea è infatti praticamente unica e tipica dell’area in cui nasce: in alcuni casi, determinate caratteristiche della pietra possono essere così particolari da rendere il materiale esclusivo non solo della zona, ma anche della specifica cava da cui viene estratto.
Ad esempio, in Valle d’Aosta si forma un marmo dalla particolare tonalità verde foresta scuro chiamato St. Denis, mentre il classico marmo di Carrara, estratto esclusivamente in Italia, è bianco o blu/grigio. 

 

Caratteristiche fisiche uniche 

Tra le caratteristiche più apprezzate del marmo troviamo la sua incapacità di trattenere il caloremotivo per cui viene scelto di frequente per regioni calde come quelle mediterranee o indiane.
Le piastrelle in questo materiale, infatti, impiegano moltissimo tempo a scaldarsi e non assorbono energia, al contrario di quanto accade, ad esempio, per legno o calcestruzzo. 
Per questo motivo, è vivamente consigliato per raffreddare in modo naturale gli spazi. 

Al contrario di quanto si possa pensare, il marmo è un materiale relativamente morbido: si colloca infatti tra 2,5 e 5 nella scala di classificazione di Mohs, mentre il granito, a titolo di confronto, raggiunge gli 8 gradi. 
 

Una scelta sicura 

Questa sua morbidezza lo rende ottimo per le sculture, e allo stesso tempo, non ne compromette la durata. Infatti, se istallato correttamente, può durare secoli: si pensi, ad esempio, al suo impiego nel Pantheon a Roma. 

Il marmo è famoso anche per le sue proprietà antibatteriche e ipoallergeniche, che lo rendono particolarmente popolare tra i proprietari di casa con problemi di allergie, ma anche tra famiglie con bambini piccoli.
La sua alta densità e la sua bassa porosità, infatti, non trattengono batteri e allergeni, soprattutto se associati a specifici trattamenti. 

 

Impieghi inconsueti 

Per finire, un’ultima curiosità.
La polvere di marmo macinato viene spesso impiegata come componente per altri prodottitra cui vernici, plastica, carta e dentifricio
Inoltre, in certi casi viene addirittura data alle mucche da latte o al pollame come fonte di calcio, una sorta di integratore naturale. 

 

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